La luce come soggetto e media nei disegni di Georges Seurat. I parte
Georges Pierre Seurat è ricordato come ideatore del POINTILLISME (Puntinismo), una corrente artistica incentrata sullo studio del colore e della luce e sulla sua composizione e ricomposizione. Si tratta dello studio della visione dell’occhio umano. Il Pointillisme era la concretizzazione del mélange optique e veniva realizzato attraverso una tecnica “inventata” da Seurat che accostava piccoli puntini di colori primari. Ogni colore influenza il suo vicino permettendo all’occhio, ad una certa distanza, di mescolare i colori e di ricomporre uno specifico tono cromatico. La sua ricerca si basava su studi scientifici dell’epoca, come il testo Legge del contrasto simultaneo dei colori di Chavreul.
La sua formazione parte però dallo studio del disegno. I suoi soggetti erano sia le grandi opere del passato sia cose e persone riprese in studio e dal vivo.
Georges Seurat, Ritratto di Paul Signac
Mi interessa molto focalizzare l’attenzione su un aspetto non così conosciuto di Seurat, il disegnatore, il pittore in bianco e nero così intenso e intimo. Proprio un artista che rimarrà nella storia per le ricerche sul colore, che proprio sul colore fonderà la sua personalissima tecnica è in realtà un meraviglioso e poetico disegnatore. In effetti la sua ricerca pittorica prima che cromatica è una ricerca sulla resa delle forme, dei volumi attraverso la luce. Il suo cammino è più simile a quello di Cézanne che a quello impressionista e post-impressionista. La luce e i suoi effetti sono i protagonisti sia in colore che in bianco e nero Si può dire che semplificando la visione, epurandola del colore, più immediati sono gli effetti della luce, i passaggi chiaroscurali e la rilevazione delle forme.
Georges Seurat, nudo femminile
Nella sua brevissima vita (31 anni) ebbe modo di sperimentare moltissimo, di usare molti media, ma devo dire che la parte grafica è quella che mi ha sempre colpito di più. Il disegno in Seurat è metodo di studio (pensiamo agli innumerevoli studi preparatori) ma è anche una tecnica fondamentale come osservazione della realtà e come raffigurazione di questa.
Matita Conté e carta fatta a mano Michallet sono i media usati per descrivere ciò che lo circondava: contadini e zappatori, amici e familiari, campi e città.
Il segno è decisamente pesante, denso, scuro. Viene dato poco spazio al bianco. Seurat lavora molto la superficie, scava la figura, la rende tridimensionale. Usa la matita in tutte le sue possibilità in combinazione con la trama grossa e scanalata della carta. Il nero di Seurat ha tante sfumature, non ha bisogno del grigio. Il bianco invece è quello del foglio. Rari gli esempi di disegni chiari e luminosi.
Georges Seurat, Bambino seduto, disegno a matita Conté
Georges Seurat, Donna nuda (la sua amante), disegno a matita Conté
I corpi emergono dalla luce e da questa sono definiti. I disegni sono molto precisi nel rendere le gradazioni chiaroscurali. Le figure vengono circondate di luce, quasi fossero portatrici di un alone che le sbalza in primo piano sollevandole dalla superficie piana del foglio.
Georges Seurat, Donna che cuce (Madre dell’artista), 1882-83, New York, Metropolitan Museum of Art
Il disegno qui sopra venne presentato dal pittore e rifiutato al Salon del 1883, dove invece accettarono il Ritratto di Aman-Jean, qui sotto.
Georges Seurat, Ritratto di Aman-Jean, Metropolitan Museum of Art, New York
Seurat disegna tutto ciò che vede, che osserva, dal vivo, en plain air, iniziando da quello che ha di più vicino, cioè la famiglia. La madre e il padre vengono osservati con attenzione ma anche con un certo distacco.
Georges Seurat, Disegno di una testa femminile (ritratto della madre)
Georges Seurat, Donna che legge (la madre)
Georges Seurat, Donna che legge (la madre)
Georges Seurat, Donna al balcone (la madre?)
Georges Seurat, Uomo che cena (il padre dell’artista)
Nella varietà dei soggetti, negli schizzi e nei disegni che ci ha lasciato in numero considerevole è evidente il suo stile particolare. Si tratta di una sorta di sfumato che il pittore definiva “irradiazione“. Quell’alone luminoso che irradia le figure facendole emergere dall’oscurità. Con questa morbidezza e vaghezza Seurat amplifica il patos del soggetto.
Studia anche la natura attraverso il disegno, per coglierne prima degli effetti cromatici i valori strutturali e compositivi. Paesaggi con case e al massimo con poche figure trattati in maniera sintetica ed essenziale, puntando alla resa delle forme. Le poche figure molto meste se ne stanno da sé, in un’aurea di dignitosa solitudine.
Georges Seurat, Paesaggio con case, matita conté
Osservando il disegno qui sopra è interessante notare l’inquadratura con un tronco in primo piano a tagliare l’immagine, che rende più dinamica. Si nota un vago sentore di japonisme.
Georges Seurat, binario, matita conté
Georges Seurat, disegno del porto
Georges Seurat, Ponte levatoio, 1882-83
Georges Seurat, Le Pont de Courbevoie
Georges Seurat, disegno a matita Conté
Paesaggi con figure ripresi dal vivo. Spesso il racconto dei campi, dei lavoratori si muove su un binario vicino a quello di Courbet senza però essere così ideologico. La situazione dei contadini, degli spaccapietre era molto sentita allo scadere dell’800.
Georges Seurat, disegno a matita
Georges Seurat, L’aratore
Georges Seurat, Lo spaccapietre
Georges Seurat, La contadina
Georges Seurat, Il raccoglitore
Georges Seurat, L’aratura, 1882-1883, matita Conté, Paris, Musée d’Orsay
Anche gli animali fanno parte dei soggetti ripresi dal pittore nei suoi schizzi e dis
Georges Seurat, Disegno di cavallo
Georges Seurat, disegno di un caneGeorges Seurat, disegno di un cane
Georges Seurat, disegno di scimmia
Nella seconda parte tratterò in maniera più puntuale degli studi preparatori.
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