a Palazzo Revoltella fino al 6 gennaio
Per chi avesse intenzione di visitare la bella Trieste (che consiglio anche a livello culinario!), consiglio di andare a visitare la mostra di Jagoda Buić a Palazzo Revoltella, così si coglie anche la possibilità di visitare un museo interessantissimo per le opere ma soprattutto per l’allestimento di Scarpa. Bello che questa artista venga presentata a Trieste, da sempre una città frontaliera, vicina per territorio e usanze ai Balcani. Proprio quest’anno poi che la Croazia è entrata nella UE.
Questa è la prima retrospettiva in Italia di questa donna artista croata. La mostra è allestita al quinto e sesto piano di questo storico palazzo triestino. Anzi in realtà i palazzi sarebbero due…ma questa è un’altra storia.
Jagoda Buić è un’artista poliedrica che si è sempre mossa tra il teatro (è anche regista) il design e l’arte tout court. La retrospettiva di Trieste presenta tutte le fasi del suo lavoro.
Mi piace molto di quest’artista la scelta dei materiali: stoffa, carta, cartone. Materiali lasciati grezzi, stropicciati, piegati, cuciti in un lungo e paziente lavoro che poi è tradizionalmente femminile.
Negli anni ’70 Jagoda si è servita per le sue opere tessili delle abili mani di donne che all’epoca erano ancora tutte “jugoslave” e adesso sono croate, montenegrine, macedoni, le cui differenze venivano riunite a formare le tradizioni artigiane tessili e culturali di quel paese così in fermento. Opere che adesso non avrebbero più la stessa valenza essendo mutato completamente il contesto.
Le dimensioni delle opere impressionano. Non sono piccoli oggetti di tessuto ma enormi stalagmiti morbide, grandi telari a rilievo che danno un’idea di costruzione e di creazione lenta e monumentale. L’arazzo diventa con la Buić un’opera architettonica.
La scelta dei colori è interessante: blu rosso, ecru, nero, bianco. Pochi colori pochissime le sfumature, ma denso e caldo il rapporto tra colore e materia e tra opera e spazio.
Lungo il percorso della mostra si viene come immersi nelle opere, che sfilano così calde una dietro l’altra in un continuum stilistico molto accentuato. Sono opere che definirei accoglienti, come uno scialle o un tappeto, ma mai banali, sia per dimensione che per accostamenti.
Non manca molto alla chiusura della mostra, quindi affrettatevi 🙂
26 dicembre 2013 at 18:45
[…] poco. Consiglio a chi non la conosce di andarci a fare un tour. Merita davvero. A breve posterò la recensione di una mostra e qualche altra piccola chicca sulla […]
"Mi piace""Mi piace"
2 gennaio 2014 at 00:12
Molto interessante. Non ho in programma viaggi a Trieste, ma seguirò l’artista. Grazie.
"Mi piace""Mi piace"