Basta fare una piccola ricerca sul web come me per imbattersi in una miriade di scarpe “strane“. De gustibus disputandum non est… però…
La mia riflessione svolge due soli punti:
– il design
– il bisogno di essere originali
I due punti sono necessariamente collegati, dato che la moda crea bisogni e il pubblico li recepisce in genere. Ovviamente gli oggetti di cui parlo oggi sono veramente inaccessibili (e fortunatamente direi…) ai più!
Alcune sono oggetti di design piuttosto divertenti, che scherzano sull’oggetto scarpa in sé…
Divertissements in forma d’oggetto. Rivisitare in chiave ironica il quotidiano è più che apprezzabile. Alcune di queste scarpe le trovo fantastiche!
Tantissime le scarpe a forma di animale, dalle più carine…
alle più ridicole…
alle più sconvolgenti…che ci trasformano in Pan contemporanei. Niente di nuovo quindi… solo una revisione di qualche milione di dipinto bucolico con fauni vari… Assurdamente estrose queste scarpe a forma di zampa…delirio! Immettibili direi…ma con un certo fascino satirico venato leggermente di boudoir di periferia!
Spaventose direi invece le scarpe che deformano completamente il corpo. Non voglio passare per bacchettona e rivendico la libertà di ognuno di vestirsi come più crede, ma rivendico però anche la possibilità di discutere su un argomento che non mi piace.
Se il design deve essere innovativo non deve però dimenticare la funzione dell’oggetto. Un oggetto creato ai soli fini visivi (non vorrei usare la parola estetici che da un’idea garbatamente positiva della cosa…). Scandalizzare, stupire, scioccare non dovrebbero essere un fine. Mi sembra che la mancanza d’idee ha generato sempre l’estetica del brutto. Ma siamo ben lontani dall’art brut… siamo più vicini ad una reazione adolescenziale.
Le “scarpe” qui sopra sono adatte per il dottor Zoidberg…o Lady Gaga!
Altre scarpe guardano alla forma delle protesi più che alla forma del piede umano.
Scarpe degne di Masoch…o forse delle torture imposte alle sedicenti streghe!
L’originalità imposta dalla moda è la cosa meno originale che ci sia. Qualsiasi valore possiamo dare ad un oggetto per sua natura riproducibile questo non sarà mai “originale”. Quello che di veramente original abbiamo siamo noi stessi, simili nelle forme e fattezze, originali nell’insieme di forma e sostanza.
L’ideale della gheisha, disposta alle deformazioni fisiche pur di rientrare in un canone estetico imposto millenni fa…
L’uomo “moderno” tanto per citare il Furio di Bertolucci (Giuseppe però…) sfugge leggermente a tutto questo, sebbene…
…così finiamo con un chiasmo visivo ricordando il Magritte d’ingresso.
12 marzo 2013 at 08:02
Rido e sorrido.
M’immagino con certi trabiccoli ai piedi mentre vengo portata, di peso, al pronto soccorso più vicino
Sono scarpe che posson stare solo in un museo!
Bellissimo post!
buona giornata
.marta
PS: metti da parte del le scarpe ittiche per me..le uniche che potrei indossare! 🙂
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12 marzo 2013 at 10:21
ok le scarpe a pesciolino sono tue 🙂 io preferisco dei trampoli più scenografici!!! hihihihihi
grazie per il commento, buona giornata!
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